Da San Giovanni Rotondo a Monte Sant'Angelo

4 - Da San Giovanni rotondo Monte Sant'Angelo

Clck per allargare

9 Settembre 2021 - E' mattino presto. Mi affaccio dalla finestra dell'hotel e la vista mi ricorda tanto la mia infanzia. San Giovanni Rotondo è stata per anni, tappa fissa delle mie vacanze da bambino per via della devozione al Santo di Pietrelcina da parte di mia mamma e da parte di mia nonna... tanti ricordi.

Raduniamo le nostre cose e le sistemiamo sulle bici. Ieri sera Andrea mi faceva notare che la sua ruota posteriore non andava ancora bene: oscillava e non era perfettamente gonfia. Probabilmente in fase di rimontaggio del copertone non abbiamo tallonato a dovere la gomma. Ad ogni buon conto, decidiamo anche questa mattina di fare visita ad un meccanico di biciclette, prima di ripartire per Monte Sant'Angelo.

Prima di andar via, visitiamo tutti i luoghi che furono di San Pio: la chiesa Antica, il coro dove il santo ricevette le stimmate, la sua cella ed infine la cripta, sia quella vecchia che quella nuova posta nella chiesa disegnata appositamente da Renzo Piano, ove riposa, in una teca tutta dorata, il feretro del Santo.

Ebbene... siamo al rush finale. Oggi tappa breve, quindi procediamo con tutta calma dopo aver sistemato la ruota di Andrea. Si riparte alla volta di una delle cittadine più misteriose al mondo.

Partendo da San Giovanni si prosegue su una strada secondaria molto suggestiva. Siamo un po' stanchi, almeno io, ma il morale è alto nonostante i molteplici imprevisti tecnici. I posti che abbiamo visitato hanno ricambiato ampiamente la fatica. Dopo qualche chilometro, inesorabilmente, la strada che stiamo percorrendo si ricongiunge alla statale 272.

La traccia che ho scaricato dal sito della Francigena del Sud è per pellegrini a piedi. Noi che andiamo in bici dobbiamo qualche volta improvvisare. Di buon grado ci mettiamo in fila indiana e, rigorosamente a destra, proseguiamo tranquilli. La strada dapprima risulta in piano, ma dopo qualche chilometro comincia a salire...pedala, pedala... la pendenza si fa sempre più impegnativa. Notiamo, su una intersezione, una carrareccia con un cartello dalla via Michaelica. Beh! Direi di prenderla.

Lo sterrato è buono. Prosegue in salita e risale la collina. Sul navigatore noto che, ad un certo punto, dovrebbe virare a sinistra per puntare verso Monte Sant'Angelo. Infatti... cosi non è! Le indicazioni ci fanno virare a destra per ricongiungersi, dopo qualche chilometro, alla statale e, tra l'altro, in un punto posto più in basso di dove l'avevamo lasciata. GRRRRR!!!!! Vabbè ci vuole pazienza, abbiamo fatto un anello totalmente inutile.

Decidiamo di non abbandonare più l'asfalto. La strada va sempre più in salita. Affrontiamo una serie di tornati dai quali si scorge dall'alto la valle.

Come se non bastasse la salita ecco puntuale il temporale estivo di mezzo pomeriggio. Ci mettiamo subito il K-Way. In realtà sarà un continuo togli e metti dettato dal fatto che la pioggia era intermittente e, si sa, con quelle giacche si suda parecchio.

Ci siamo quasi eccola li la tabella di benvenuti a Monte Sant'Angelo. Siamo felicissimi abbiamo raggiunto anche questa località. Sono le 15:09 e abbiamo tutto il tempo di vagabondare per la città. Ammiriamo dall'esterno la Basilica di San Michele Arcangelo. Dopo varie telefonate per sistemarci, troviamo riparo per la notte. Dove? Beh! Alla “Casa del Pellegrino”, ovvio!

Lasciamo le bici e ci sistemiamo in una camera dall'arredamento molto clericale. Andrea mi prende in giro... ma fa lo stesso. Dopo la doccia ci riposiamo un po', ma la voglia di visitare il luogo è tanta. Io, essendo pugliese di origine l'ho visitato diverse volte, mentre Andrea mai. Per prima cosa visitiamo la basilica di San Michele Arcangelo con annessa grotta. Un fascino ed un mistero millenario avvolgono questo luogo che è stato per secoli meta di pellegrinaggio prima di partire per la terra santa. Il borgo è semplicemente magnifico, ivi compreso il suo maniero, che non manchiamo di visitare. E' posto su uno sperone coperto di case bianche, con un panorama mozzafiato sul golfo di Manfredonia. Siamo contenti che questo luogo sia stato in nostro punto di approdo, potendolo definire, a buon titolo, la ciliegina sulla torta. La serata si conclude con una lauta cena a base di leccornie locali... sempre e comunque annaffiata da birra ghiacciata!

   

Traccia del giorno

 Per la traccia si faccia riferimento al sito https://www.viefrancigene.org/it/italia-il-percorso/