Da Casalbore ad Ariano Irpino

9 - Da Casalbore ad Ariano Irpino

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15 Agosto 2018 - Anche questa mattina mi aspetta una colazione abbondante: un ottimo modo per cominciare la giornata.

Le previsioni metereologiche non sono affatto belle e si attendono precipitazioni temporalesche nel pomeriggio. Dovrò sbrigarmi per cercare di arrivare ad Ariano Irpino prima che cominci a piovere.

Al fresco del mattino scendo dalla collina ed entro nel paese di Casalbore che la sera prima non ho avuto modo di visitare. Non c'è ancora nessuno in giro e mi attardo a gironzolare. La piazza della parte antica del paese è un piccolo gioiellino. Mi spiace del fatto che il giorno prima ero talmente stanco da non trovare la forza per scendere in paese.

Ritorno al presente e mi incammino: per un attimo mi sono dimenticato della pioggia in arrivo, devo sbrigarmi! Come noto la fretta è una cattiva consigliera e faccio lo stesso errore di ieri. In piena discesa perdo l'appoggio e cado in modo scoordinato. Questa volta riesco in più a rompere il bastoncino che mi produce un taglio profondo nel braccio. La medicazione della ferita prende molto tempo: tutti i miei piani di finire in tempi brevi la tappa sfumano. La prossima volta dovrò prendermela con più calma!

Rammendato in qualche modo, riparto. Lungo una discesa che mi accompagnerà verso il torrente Miscano, tratti di asfalto si alternano a carrareccie in buone condizioni.

La traccia GPS che ho preparato svolta ad un tratto bruscamente verso sinistra in direzione di una recinzione elettrificata al di là della quale c'è una mandria di mucche. Ricontrollo le immagini da satellite e ho la certezza che il tratturo passa proprio di lì. Da lontano, un ragazzo che sta accudendo le mucche capisce la mia perplessità e mi fa segno con la mano di passare: è la direzione giusta.

Striscio sotto la recinzione elettrificata e riprendo il cammino, con le mucche che, perplesse, si spostano al mio passaggio. La discesa verso il torrente Miscano si fa un po' più ripida.

Ovviamente, ogni discesa che si rispetti è seguita da una salita e quella subito dopo il torrente è piuttosto ripida. Per fortuna lo stacco dura poco, poi si ricomincia a scendere verso un nuovo torrente. Verso metà della discesa, sulla sinistra, dovrebbe esserci una deviazione che punta direttamente verso Foggia. Tuttavia, vuoi perché sono distratto da uno strano silos ottagonale sulla destra, vuoi per le nuvole nere che si stanno addensando alle mie spalle, non riesco a identificare il punto di inizio del percorso.

Arrivato alla SS90bis dovrei continuare a scendere ancora un po' verso il torrente sottostante, ma il tempo volge decisamente al brutto e preferisco prendere la strada asfaltata per accelerare il passo: pazienza, riprenderò il tratturo un po' più avanti dopo averne saltato un breve pezzo.

Si ricomincia a salire verso Ariano Irpino. Il paesaggio attorno è veramente bello, reso ancora più affascinante dal cielo cupo che minaccia il finimondo da un momento all'altro. Mentre corro verso la destinazione incrocio il primo (e unico!) pastore con il suo gregge di pecore. Ci salutiamo a distanza e sono dispiaciuto di non avere modo di fermarmi per scambiare due parole: abbiamo tutti e due fretta, quello in arrivo sembra proprio un temporale serio.

Il resto del giorno è una corsa contro il tempo. Ogni volta che mi giro, la pioggia è sempre più vicina, ma oramai Ariano Irpino è alle porte, è fatta... o almeno così credevo. A 500 metri dalla destinazione si scatena l'acquazzone temuto: non faccio nemmeno in tempo a tirare fuori la mantella che sono già bagnato fradicio. Un vero muro d'acqua!

Suono alla porta del B&B e la signora che mi viene ad aprire sgrana gli occhi. Immagino la scena che si è trovata di fronte: un poveraccio sfinito, bagnato fradicio e con un braccio sanguinante perchè il taglio del mattino non si è ancora rimarginato. Se ci penso mi stupisco che mi abbia fatto entrare! E invece l'accoglienza si rivela delle più calorose: uscito dalla doccia trovo la tavola imbandita di ogni ben di Dio. Mi dice che sono cose avanzate, ma c'è da mangiare per due persone! E' un vero sollievo, perché non sarei stato in grado di uscire per cercare un posto dove mangiare.

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