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02/08/2024 - Percorrenza giornaliera: 22 km - Percorrenza totale: 237 km
La tappa di oggi si preannuncia impegnativa: 22 km con un notevole dislivello. Tuttavia, diversi tratti li ho già percorsi in passato, quando ho fatto il Cammino di San Tommaso, e so che sono splendidi, immersi nel verde dei boschi. Contiamo sulla frescura delle fronde che ci accompagneranno lungo il percorso e ci mettiamo in marcia.
Partiamo con una leggera discesa su asfalto, che presto lasciamo per proseguire tra i campi. Il cammino è piacevole, fino a quando la vegetazione ci blocca il passaggio: un ostacolo inatteso. Silvia trova la soluzione, suggerendo una deviazione che allunga il percorso di poco e ci conduce all’ingresso di quella che doveva essere una zona artigianale. Doveva, perché sebbene le infrastrutture ci siano, i capannoni sono pochi, e la natura sta lentamente riprendendo il suo spazio.
Lasciamo con piacere quell’area e torniamo a immergerci nella campagna. Cominciano a comparire i segnali del Cammino di San Tommaso e del Cammino di Celestino. La rotta è quasi obbligata per attraversare l’Appennino, per questo è sfruttata da diversi cammini.
La salita diventa ripida. Attraversiamo un piccolo gruppo di case e troviamo una pecora solitaria che vaga per strada: non so chi sia più stupito, noi o lei.
Arrivati al successivo gruppo di case, accade un piccolo miracolo: una coppia del luogo ci offre un caffè. Ma non solo: ci servono anche da bere e delle deliziose "ferratelle", dolci tipici della zona. Chiacchieriamo piacevolmente, mentre spazzoliamo tutto con gratitudine.
Rinvigoriti dalla sosta, riprendiamo la salita. Oggi la vegetazione è davvero la nostra alleata, e il sentiero nel bosco è molto gradevole. Durante la discesa, intravediamo tra gli alberi i ruderi della torre di Polegro, che ci rammenta che siamo entrati nel Parco Nazionale della Maiella: per un po' marceremo entro i suoi confini. Dopo qualche chilometro di verde, finalmente raggiungiamo l’Abbazia di San Liberatore a Maiella: un autentico capolavoro, che da solo vale tutta la fatica della tappa. Ci fermiamo in un bar per rifocillarci, facciamo una siesta all’ombra degli alberi, e le ragazze ne approfittano per rinfrescarsi i piedi nel fiume Alento, che scorre poco distante. I ritmi oggi sono decisamente più rilassati del solito, ma la giornata è così piacevole che ne approfittiamo.
Un cartello ci informa che qui passa il "Cammino della Pace": a quanto pare ci stanno seguendo! Riprendiamo il cammino e, percorrendo un sentiero, arriviamo ai piedi di Castel Menardo, una fortezza ormai in rovina, ma che lascia ancora intuire la sua antica imponenza. Siamo stanchi, e nessuno ha la forza di salire, ma la visita varrebbe la pena.
Ormai manca poco alla Basilica del Volto Santo di Manoppello, o meglio, al bar dell'albergo accanto! Siamo decisamente affaticati, ma è una stanchezza piacevole.
Dopo aver visitato l’immagine del Volto Santo, imbocchiamo la discesa che ci porterà in paese. Sì, avete capito bene, per una volta l’arrivo è in discesa!
Traccia del giorno